Patagonia Coast To Coast

La prua va messa contro vento…

Di
Paolo Pagni
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27/12/2016

Da noi è solo un ricordo la frontiera. Qui è una tragica realtà, soprattutto al sud dove si incrociano i confini Cile Argentina. Ogni volta che ti devi spostare da una città all’altra sei obbligato a fare la frontiera.

Le frontiere… e chi se le ricordava più come sono fatte… in fila come tante pecore…
Quindi tutti in fila! Un greggio di pecore dirette o alla tosatura o alla mattanza, in un silenzio di tomba, ad aspettare che tocchi il tuo turno. È troppo complicato viaggiare così, il viaggio nel viaggio, che rompe, oltre le scatole, la cadenza del viaggio vero e proprio: le gambe che si fermano, il cervello con loro e poi, all’improvviso, tutto deve ripartire. Come l’avviamento di un motore a scoppio, ma in bicicletta purtroppo non è così semplice.
In Patagonia non puoi dimenticare la natura, che è sempre lì a dettar legge. Ora stiamo arrivando allo stretto di Magellano e forse non si riparte.

Il comandante della zattera sta dirigendo il traghetto dalla parte opposta rispetto a come dovrebbe, risalendo la corrente controvento, con i motori a manetta, navigando di lato per arrivare all’altra sponda. Manovre da vero marinaio, con il pelo sullo stomaco. Praticamente punta la prua contro vento e sale di traverso; sono un po’, anzi molto, preoccupato, ma vanno tutti, vado anch’io…

Altra frontiera, altra fila, giornata internazionale, ma tutto come previsto, direzione Rio Gallegos, cambio del pullman e poi puntiamo dritti al El Calafate.

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Made in Italy - Toscano DOC

Classe 1969. Cicloturista e Maratoneta per passione. CEO di cicloturismo.it, cicloturismo.com, gravel.it e granfondo.it . In questo blog vi racconterò le mie esperienze legate allo sport. Spazieremo dai viaggi in mountain bike in tutto il mondo agli eventi nazionali ed internazionali cui ho partecipato o organizzato.